Orto naturale, orto sinergico
Un orto che non deve essere bagnato, che non ha bisogno di manutenzione continua!
Quando spiego la bellezza e la praticità che da l’orto sinergico molte persone pensano sia un bluff.
Invece l’orto naturale ha più vantaggi dell’orto tradizionale e ora cercherò di spiegarvelo nel miglior modo possibile.
L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione rivoluzionario, arrivato a noi grazie ad Emilia Hazelip(1938-2003) negli anni ‘80. L’agricoltrice spagnola ha adattato al territorio mediterraneo i principi dell’agricoltura naturale studiati dall’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka (1913-2008).
La stessa Emilia Hazelip ha definito l’agricoltura sinergica come “la forma di coltivazione più naturale tra quelle conosciute, perché lavora con le dinamiche di fertilità naturali del suolo. In sostanza ciò significa che il suolo migliora e poi mantiene la sua fertilità se un certo numero di piante vengono piantate densamente in esso e se si usa la pacciamatura per “imitare” lo strato di foglie e compost che si forma spontaneamente in natura. Non c’è alcun bisogno d’ammendanti di nessun tipo, neanche di compost, fertilizzanti organici, polvere di roccia, preparati bio-dinamici etc. poiché il suolo, se trattato correttamente, si comporterà come il suolo naturale “selvaggio”(incolto).”
Partendo dall’osservazione di ciò che avviene spontaneamente in natura, Masanobu Fukuoka ha estrapolato quattro principi da applicare nella cura della terra e che pongono l’agricoltura in armonia con la natura senza utilizzare tecnologie ne combustibili fossili e senza produrre inquinamento:
Nessuna lavorazione del suolo poiché la terra si lavora da sola attraverso la penetrazione delle radici, l’attività di microrganismi, lombrichi, insetti e piccoli animali;
Nessun concime chimico ne composto preparato poiché il suolo lasciato a se stesso conserva ed aumenta la propria fertilità;
Nessun diserbo poiché le erbe indesiderate non vanno eliminate ma controllate;
Nessuna dipendenza da prodotti chimici poiché la natura, se lasciata fare, è in equilibrio perfetto.
Insomma la teoria sembra semplice e lineare, ma come applicarla?
Basta avere un pezzetto di terra, ricavare una striscia di giardino dove vogliamo creare il nostro orto naturale. Io lo consiglio spesso all’interno del giardino poiché, seguendo tutte le procedure dell’agricoltura sinergica, lo spazio diventa gradevole ed ordinato, impreziosito di piacevoli sorprese.
LA REALIZZAZIONE
Per prima cosa è necessario scegliere una porzione di terreno ben assolata, con del buon terreno fertile. Se disponete di terriccio poco fertile, molto drenante o piuttosto argilloso non importa, si andrà ad ammendare con un apporto organico.
Possiamo allora procedere con la prima operazione per la creazione di un orto sinergico: la realizzazione di bancali, delle aiuole rialzate.
I bancali costituiscono un elemento fondamentale dell’orto sinergico siccome aiutano ad aerare il suolo compattato. Il loro terreno non sarà mai più schiacciato nè lavorato! I bancali possono essere realizzati in forme e dimensioni diverse; l'importante è poter arrivare al loro centro senza rischiare di calpestare il terreno. Il bancale si prepara con il terreno del posto e, come detto sin precedenza ,nel caso in cui questo sia povero di sostanza organica, si può aggiungere compost o letame compensando così la poca fertilità. Una volta fatta la striscia di letame, la si ricopre di terreno fine e per finire si aggiunge ancora un buon strato di compost. A questo punto il nostro bancale rialzato è pronto.
Per non far scivolare la terra lateralmente e per iniziare il processo di decomposizione degli strati più profondi (quelli con il letame), bagnato con una gomma con getto a pioggia.
Ora si procede con la pacciamatura. La pacciamatura costituisce uno degli elementi fondamentali dell’orto sinergico, ed ha il compito di:
- proteggere il suolo dal compattamento e dal dilavamento per opera della pioggia e del vento;
- ridurre la perdita di umidità permettendo di risparmiare sull’irrigazione;
- facilitare la colonizzazione e lo sviluppo della biodiversità del terreno, la microfauna e i microrganismi dello strato superficiale del terreno;
- proteggere dal gelo dell’inverno e dal sole eccessivo dell’estate
- aiuta il controllo delle erbe complementari e la successiva scerbatura.
Per la pacciamatura dobbiamo scegliere un materiale naturale, che decomponendosi permette al terreno di continuare a nutrirsi.
La cellulosa della paglia (da coltivazione biologica) è eccellente siccome agevola lo sviluppo di miceli e di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi . Ma sono anche utilizzabili altri materiali quali foglie, residui vegetali di altre piante erbacee (senza semi), residui di potatura triturati, lana di pecora e segatura.
Si procede poi con la preparazione del sostegno dei futuri ortaggi con tutori permanenti. Molto solidi e funzionali sono i tondini in ferro da edilizia o se si dispone di un canneto, si possono utilizzare come sostitute le canne di bambù. queste ultime devono essere ben piantate per poter essere un sostegno valido anche durante le intemperie. Si procede conficcando i tondini nel terreno ai lati dei bancali in modo da formare degli archi.
Infine ecco che possiamo procedere con la piantumazione di piantine di verdure in base alla stagione. Nell’orto sinergico è importante programmare bene semine e trapianti per assicurare una copertura costante dei bancali in ogni periodo dell’anno. In questo modo eviteremo l’infestazione da malerbe ma sopratutto potremo essere autosufficienti per quanto riguarda l’alimentazione vegetariana. Vi consiglio di alternare alle verdure, piante di aromatiche e di fiori edibili. In questo modo si aumenta la biodiversità attirando più insetti impollinatori che ci aiuteranno a rendere più produttivo il nostro orto. Ma sopratutto il risultato estetico sarà davvero molto piacevole.
La bagnatura può essere fatta manualmente o ci si può far aiutare da un impianto di irrigazione a goccia. scoprirete però che se la stagione è equilibrata basteranno le piogge ad irrigare le vostre piante.
Per chi lavora e non ha tempo di dedicarsi spesso alla cura dell’orto può avvicinarsi a questa tipologia di agricoltura. Si riscoprirà la bellezza della natura e si imparerà pian piano a seguire il suo ritmo, la cadenza delle stagioni e a sentire il richiamo della terra.
L’orto sinergico diventa un’esperienza di vita, diventa voglia di raccolta, diventa contatto vero con la natura! Provateci, e se avete bisogno io posso seguirvi nella progettazione del vostro orto-giardino!
Nella gallery vi invito a C-ORTO,
il mio orto- giardino sinergico, con le foto dei passaggi della realizzazione!